La Luna sul Colle dell'Infinito
La Luna sul Colle dell’Infinito
 

Riorganizzato a cura del FAI, l’allestimento museale intende proporre un percorso dedicato al celebre idillio L’infinito offrendo la possibilità di accedere, attraverso il Centro Nazionale di Studi Leopardiani, agli spazi che tanto peso hanno avuto nell’ispirare la composizione leopardiana: la sommità del Colle che dal canto prende il nome e l’orto delle suore dell’ex convento di Santo Stefano.

Giacomo Leopardi, olio di Domenico Morelli (1845)
Giacomo Leopardi, olio di Domenico Morelli (1845)

Il nuovo assetto, comprensivo di una sala immersiva per vivere in prima persona L’infinito, è stato ideato per garantire una maggiore fruibilità e una valorizzazione anche digitale dei contenuti e si istalla sul precedente museo, che si presentava articolato in tre sezioni fondamentali:

  • excursus bio-bibliografico sul poeta;
  • documenti relativi alla sua città, alla famiglia, allo studio, alle opere e, in generale, ai luoghi e all’ambiente in cui visse;
  • esposizione di opere d’arte dedicate, autografi leopardiane tra cui tre lettere, un ritratto di Giacomo eseguito post mortem da Domenico Morelli nel 1845 ed altre opere di pittori contemporanei che si sono ispirati agli scritti del poeta.